«Oh! i padri e le madri non profanino, con le loro imprecazioni, l’olocausto innocente dei loro fiori stroncati!
Sappiano i padri e le madri che non una lacrima dei loro piccini, non un gemito di questi innocenti immolati resta senza eco nel Cuore mio».
130] Sabato 1° maggio, ore 11.
Dice Gesù:
«Te ne addolori? Io pure. Poveri bimbi! I pargoli che Io amavo tanto e che devono morire così! Ed Io che li carezzavo con una tenerezza di Padre e di Dio che vede nel pargolo il capolavoro, non ancora profanato, della sua creazione! I bambini che muoiono, uccisi dall’odio e fra un coro di odio. Oh! i padri e le madri non profanino, con le loro imprecazioni, l’olocausto innocente dei loro fiori stroncati! Sappiano i padri e le madri che non una lacrima dei loro piccini, non un gemito di questi innocenti immolati resta senza eco nel Cuore mio. A loro si apre il Cielo, ché non differiscono per nulla dai loro lontani fratellini, uccisi da Erode in odio a Me. Anche questi sono uccisi dai biechi Erodi custodi di un potere che Io ho dato loro perché lo usassero in bene e di cui mi dovranno rendere conto. Per tutti Io verrei. Ma specie per questi, testé nati alla vita, dono di Dio, e già strappati alla vita dalla ferocia, dono del demonio. Però sappiate che per lavare il sangue contaminato che insozza la terra, che è versato con astio e maledizione in astio e maledizione di Me che sono l’Amore, ci vuole questa rugiada di sangue innocente, l’unico che ancora sappia sgorgare senza maledire, [131] senza odiare così come Io, l’Agnello, versai il mio sangue per voi. Gli innocenti sono i piccoli agnelli dell’èra nuova, gli unici il cui sacrificio, raccolto dagli angeli, sia completamente gradito al Padre mio. Dopo vengono i penitenti. Ma dopo. Poiché anche il più perfetto fra essi trascina nel suo sacrificio scorie d’imperfezioni umane, di odii, di egoismi. I primi nella schiera dei nuovi redentori sono i pargoli i cui occhi si chiudono fra un orrore per riaprirsi sul mio Cuore in Cielo.»
MARIA VALTORTA, Quaderni pag 12 - 13; Centro Editoriale Valtortiano
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MARIA VALTORTA, Quaderni pag 12 - 13; Centro Editoriale Valtortiano
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Chi ha scritto questo articolo riportando il messaggio di Gesù del 1 maggio 1943 dato a Maria Valtorta ha sbagliata nell'attribuirlo ai feti abortiti. In questo messaggio, infatti, Gesù consola il cuore di Maria Valtorta, scosso dalla notizia della morte di alcuni bambini. Siamo nel 1943, in piena seconda guerra mondiale e molti bambini morivano. A conferma di ciò che scrivo vi è un testo riportato a pagina 739 sempre dei Quaderni del 1943, precisamente nel "Indice sommario per ordine di date". Tale indice riporta il riassunto dei messaggi e il loro contesto circostanziale. Alla data 1 maggio troviamo scritto: "Dolore di Gesù per i bambini che muoiono nell’odio della guerra. Ma il loro sacrificio innocente è gradito a Dio, ed è da Lui premiato, più di quello dei penitenti”*.
RispondiEliminaQuindi invito i lettori a non utilizzare questo messaggio di Gesù in modo erroneo attribuendolo ai feti abortiti.
In un altro passo dell'opera valtortiana si parla dei feti abortiti e del loro destino eterno.
Flaviano Patrizi
www.profeti.net