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lunedì 10 ottobre 2011

Dignità del feto anencefalico; perché non bisogna abortirlo


Condivido con voi questo articolo che per il vero è un pò datato (luglio 2007) ma che tratta un tema così delicato ed attuale che è sempre bene proporlo.

Il Presidente dell’Associazione Pro-Vita e Pro-Famiglia del Brasile commenta la decisione che permette l’aborto in caso di anencefalia del feto.



BRASILIA, mercoledì, 7 luglio 2004 (ZENIT.org).- “Molte donne che abortiscono tentano disperate il suicidio, non perdonandosi per aver assassinato il proprio figlio. Queste conseguenze sono ben più gravi di quelle della gestante di un feto anencefalico”, ha affermato un professore a favore della vita.

Il professor Humberto Vieira, Presidente dell’Associazione Pro-Vita e Pro-Famiglia del Brasile e membro della Pontificia Accademia per la Vita, affronta in questa intervista concessa a ZENIT la questione della gestazione di un feto anencefalico e la decisione del Tribunale Federale Supremo brasiliano di giovedì scorso che permette l’aborto in questi casi.


sabato 1 ottobre 2011

Rivelazioni sull'aborto di Gesù a Maria Valtorta


«Oh! i padri e le madri non profanino, con le loro imprecazioni, l’olocausto innocente dei loro fiori stroncati! 
Sappiano i padri e le madri che non una lacrima dei loro piccini, non un gemito di questi innocenti immolati resta senza eco nel Cuore mio».

130] Sabato 1° maggio, ore 11.

Dice Gesù:

«Te ne addolori? Io pure. Poveri bimbi! I pargoli che Io amavo tanto e che devono morire così! Ed Io che li carezzavo con una tenerezza di Padre e di Dio che vede nel pargolo il capolavoro, non ancora profanato, della sua creazione! I bambini che muoiono, uccisi dall’odio e fra un coro di odio. Oh! i padri e le madri non profanino, con le loro imprecazioni, l’olocausto innocente dei loro fiori stroncati! Sappiano i padri e le madri che non una lacrima dei loro piccini, non un gemito di questi innocenti immolati resta senza eco nel Cuore mio. A loro si apre il Cielo, ché non differiscono per nulla dai loro lontani fratellini, uccisi da Erode in odio a Me. Anche questi sono uccisi dai biechi Erodi custodi di un potere che Io ho dato loro perché lo usassero in bene e di cui mi dovranno rendere conto. Per tutti Io verrei. Ma specie per questi, testé nati alla vita, dono di Dio, e già strappati alla vita dalla ferocia, dono del demonio. Però sappiate che per lavare il sangue contaminato che insozza la terra, che è versato con astio e maledizione in astio e maledizione di Me che sono l’Amore, ci vuole questa rugiada di sangue innocente, l’unico che ancora sappia sgorgare senza maledire, [131] senza odiare così come Io, l’Agnello, versai il mio sangue per voi. Gli innocenti sono i piccoli agnelli dell’èra nuova, gli unici il cui sacrificio, raccolto dagli angeli, sia completamente gradito al Padre mio. Dopo vengono i penitenti. Ma dopo. Poiché anche il più perfetto fra essi trascina nel suo sacrificio scorie d’imperfezioni umane, di odii, di egoismi. I primi nella schiera dei nuovi redentori sono i pargoli i cui occhi si chiudono fra un orrore per riaprirsi sul mio Cuore in Cielo.»

MARIA VALTORTA, Quaderni pag 12 - 13; Centro Editoriale Valtortiano
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