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mercoledì 23 dicembre 2009

Il concepimento nella Bibbia


Le seguenti riflessioni bibliche vogliono costituire un aiuto nella dimostrazione dell’esistenza di un’anima spirituale in un essere umano “già” “proprio” del “primo istante” del “concepimento”.

Per comprendere questa verità basta riflettere attentamente sull’evento dell’Incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria Vergine, come anche sul dogma della Immacolata “Concezione” di Maria.
Riguardo all’Incarnazione del Figlio di Dio nel grembo purissimo di Maria Vergine, la Sacra Scrittura afferma senza ombra di dubbio che l’Incarnazione del Figlio di Dio avvenne nell’istante stesso del miracoloso concepimento in Maria Vergine, e non dopo di esso (concepimento), a riprova che si diviene “persona umana” a tutti gli effetti da quell’istante del concepimento iniziale: nell’unica “persona” di Gesù Cristo, infatti, si è “unita” “ipostaticamente” – proprio dall’istante del concepimento – “la natura umana” (dotata, cioè, di un corpo e di un’anima spirituale) e “la natura divina” (il Verbo, la Seconda Persona della SS.ma Trinità, Dio stesso, Puro Spirito e dotato “per essenza” di Intelligenza e Volontà).
In proposito, non è “chiarissimo” nel Vangelo “proprio” l’episodio “storico” dell’”Annunciazione alla Vergine Maria” da parte dell’Arcangelo Gabriele, dopo del cui annunzio, all’assenso di Maria, “avvenne” “in lei” “il concepimento” – proprio in “quell’istante” stesso – di “un figlio”?
Non disse, infatti, l’Angelo a Maria: “ECCO CONCEPIRAI UN FIGLIO – “proprio” “appena” lo avrebbe “concepito” –, LO DARAI ALLA LUCE - dopo nove mesi di “gestazione” di “un figlio” – E LO CHIAMERAI GESU’. SARA’ GRANDE E CHIAMATO FIGLIO DELL’ALTISSIMO”?
Non è “evidentissimo”, quindi, nella Parola di Dio, che è proprio “dall’istante” stesso del “concepimento” verginale e miracoloso, fino al parto “sempre vergine”, che Maria aveva “già” un “suo” “figlio”? E lei perciò divenne “Madre” di Gesù Cristo, “già” dal “primo istante” del “concepimento”?

Come si può parlare, d’altra parte, di “maternità” in una donna se “il concepito” non fosse “una persona umana” dal “primo istante” dell’inizio della “maternità”?… Se “il concepito” non fosse “una persona umana”, neppure si potrebbe dire di una donna che ha concepito che “è iniziata” la sua “maternità”! Ma allora “la maternità” da quando inizia?… Se invece, in Maria Vergine, come in ogni donna, si dice che dall’istante del concepimento “ha concepito un figlio” ed è iniziata la sua “maternità”, allora quel “figlio” che “ha concepito” è indiscutibilmente “una persona umana” (cioè, dotata di un corpo e di un’anima spirituale infusa direttamente da Dio nell’istante stesso del concepimento).

In altre parole, la Seconda Persona della SS.ma Trinità “si è incarnata” nel grembo di Maria Vergine nell’istante stesso del concepimento miracoloso (ad opera dello Spirito Santo) della “natura umana” di Gesù Cristo in Maria: da ciò si deve affermare che “dall’istante del concepimento” “il Figlio di Dio” (cioè, Dio stesso: Eterno, Infinito, Onnipotente) era disceso nel grembo di Maria unendosi indissolubilmente alla “natura umana” di Gesù Cristo (già dotato, oltre che del corpo, anche di una intelligenza e di una volontà umane, cioè di un’anima spirituale da quel primo istante del concepimento). Se così non fosse non si potrebbe parlare di Incarnazione del Figlio di Dio in Gesù Cristo dopo l’annunzio dell’Angelo a Maria e il di lei assenso.

Inoltre, anche della stessa Vergine Maria, noi cristiani ne onoriamo solennemente l’”Immacolata Concezione”, l’8 dicembre di ogni anno. Maria fu “immacolata” appunto “dall’istante” del “concepimento” e non “dopo” di esso.
Non avrebbe potuto essere definita “immacolata da quell’istante” se da “quell’istante del concepimento” ella non fosse già stata una “persona umana vivente”, già dotata cioè di tutte le componenti fisiche e psichiche (già programmate nel DNA iniziale, unico e irripetibile) e spirituali (con un’anima spirituale – dotata già di “intelligenza” e di “volontà” – infusa da Dio direttamente nell’istante del suo “concepimento immacolato”). L’immacolatezza, infatti, è una proprietà che riguarda “l’anima spirituale” di Maria (cioè, la “preservazione” dalla colpa del Peccato Originale) e non il suo corpo: quindi, quando ella fu “concepita” nel grembo della madre Sant’Anna, ebbe “nell’istante stesso del concepimento” l’”infusione” dell’”anima spirituale”, appunto “immacolata”, per “un privilegio straordinario”, essendo stata ella predestinata a divenire la “Madre di Dio”.

Come non ricordare, infine, l’antichissima e sempre ancor più “rivelante” “verità” che ci viene sempre dal Vangelo, in quell’episodio in cui la Vergine Maria, avente già in grembo “Gesù Bambino”, salutò, al suo arrivo nella sua casa, la cugina Elisabetta, avente in grembo, a sua volta, il profeta Giovanni Battista, e che, al saluto di Maria, esclamò a gran voce: “BENEDETTA TU FRA LE DONNE, E BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO GREMBO! A CHE DEBBO CHE LA MADRE DEL MIO SIGNORE VENGA A ME? ECCO, APPENA LA VOCE DEL TUO SALUTO E’ GIUNTA AI MIEI ORECCHI, IL BAMBINO – il “bambino”, proprio “un bambino” – HA ESULTATO DI GIOIA NEL MIO GREMBO” (Lc.1,42-45).

Anche questo episodio “storico”, di 2000 anni fa, sono “una rivelazione chiarissima” sulla “verità” della “natura umana” (cioè dotata di un corpo e di un’anima spirituale) del “concepito”, anche nei vari stadi del suo sviluppo (Maria Vergine, con “Gesù Bambino” concepito da pochi giorni e che ha santificato dal grembo di lei il piccolo Giovanni Battista, nel grembo di Elisabetta già da sei mesi, e così tanto “vitale” e “cosciente” da “esultare di gioia” nel grembo della madre!).

Alla luce di queste riflessioni, e di altre che se ne potrebbero portare, poiché dice la Sacra Scrittura che “Egli (Dio) ha in mano l'anima di ogni vivente e il soffio d'ogni carne umana” (Gb.12,10), appaiono quanto mai appropriate anche le parole di Gesù sull’esistenza dell’anima e la sua immortalità: “Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?” (Mc.8,36-37).

Allora appare davvero importante l’esortazione di San Pietro: “Cercate di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio” (1^Pt.3,4).

Fonte: http://www.fuocovivo.org/

domenica 20 dicembre 2009

DUE MINUTI PER UNA GIUSTA CAUSA

............
DUE MINUTI PER LA VITA

"Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassionata a Dio, Creatore e amante della vita." (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

 Due minuti al giorno è il tempo che Ti invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di preghiera per la vita che è iniziata il 7 ottobre 2005, in occasione della festa della Beata Vergine del Rosario.

Nella preghiera saranno ricordati:
  • i milioni di bambini coinvolti,
  • le donne che hanno abortito, quelle che stanno decidendo e sono ancora in tempo per tornare indietro
  • i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad una donna che sta decidendo in merito
  • i medici abortisti
  • i farmacisti che vendono farmaci abortivi

Le preghiere, da recitarsi secondo queste intenzioni, sono:

* Salve Regina,

* Preghiera finale dell'enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II,

* Angelo di Dio,

* Eterno riposo


Il tempo necessario è poco e nessuno può dire di non riuscire a trovarlo nella propria giornata. Con questo progetto si mira a trovare 150.000 persone, ed oltre, che ogni giorno recitino queste preghiere. Il numero corrisponde a quello - volutamente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che avvengono ogni anno in Italia. Per raggiungere tale obiettivo abbiamo bisogno del tuo aiuto e della tua generosità per riuscire a coinvolgere quante più persone possibili, tutte quelle a cui sta a cuore la difesa della vita. Unisciti quotidianamente alla preghiera e fai girare la voce!!

 Ma servirà davvero per difendere la vita? Noi ne siamo sicuri e lo confermano le parole di Giovanni Paolo II (Evangelium Vitae, n.100): "È certamente enorme la sproporzione che esiste tra i mezzi, numerosi e potenti, di cui sono dotate le forze operanti a sostegno della «cultura della morte» e quelli di cui dispongono i promotori di una «cultura della vita e dell'amore». Ma noi sappiamo di poter confidare sull'aiuto di Dio, al quale nulla è impossibile (cf. Mt 19, 26)."

 Per richiedere ulteriori informazioni e comunicare la propria adesione: scrivere a preghieraperlavita@gmail.com oppure telefonare o inviare un messaggio al numero 333.835.12.86 L’adesione deve avvenire indicando nome, cognome, località e provincia. Si considerano aderenti a due minuti per la vita solo coloro che abbiano comunicato i propri dati con una della modalità sopra indicate e si impegnino a recitare le preghiere ogni giorno. È possibile aderire e diventare promotori dell’iniziativa come associazioni, movimenti, gruppi parrocchiali…
I dati personali forniti in occasione dell’adesione saranno gestiti nel pieno rispetto del d.lgs. 196/2003, non saranno diffusi, né comunicati a terzi, né utilizzati per fini commerciali. Essi verranno conservati in un archivio, la cui consultazione è unicamente riservata agli organizzatori. In qualunque momento potranno essere esercitati i diritti di cui all'art. 7 e si potrà chiedere la cancellazione o la rettifica dei dati forniti e dell'indirizzo di posta elettronica, direttamente a preghieraperlavita@gmail.com o al numero 333.835.12.86. Il mancato conferimento dei dati comporterà l’impossibilità ad aderire all’iniziativa.


“[...] è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero.” (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)



Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


***


O Maria, aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo
con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

(Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Evangelium Vitae sul valore e l'inviolabilità della vita umana, n.105)


***

Angeli di Dio, che siete i loro custodi,
illuminateli, custoditeli, reggete e governate loro
che vi furono affidati dalla pietà celeste. Amen


***

L'eterno riposo dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace. Amen


***

Giovanni Paolo II, prega per noi

 Maria, Regina della vita, prega per noi!


mercoledì 25 novembre 2009

Dalle rivelazioni del Cielo ad una mistica tedesca Jiustine Klotz


Tutto quello che Justine Klotz sentì, o vide, durante molti decenni, venne scrupolosamente trascritto e custodito. In seguito, sempre agendo in obbedienza al suo confessore, ella potè informare anche altre persone di fiducia, in modo particolare i sacerdoti. 
Le fu anzi chiarito che i messaggi erano rivolti in prima linea proprio a loro.
I temi dei messaggi sono moltissimi. [...] Talora i messaggi riguardavano problemi attuali di vita religiosa e della Chiesa sui quali Gesù e Maria intervennero ripetutamente. 

Così, tra l’altro, l’aborto è stato indicato come il più grande delitto dei nostri tempi, per il quale l’umanità dovrà espiare molto.  Ecco alcune rivelazioni a riguardo:


Dalla Madre di DIO:

"Figlia, non giudicare. È l'orrore degli orrori! Così agisce il mondo.
Anche tali anime ricevono il Pane della Vita. Tu devi aiutare a scontare con l'espiazione.
Ce ne sono così pochi che ancora riflettono cosa significa strappare al corpo un figlio che DIO ha donato all'anima.
Come colpisce questo il Cuore di Mio Figlio, e Me, perché Io ne devo rispondere!
LasciateMi gridare a tutto il mondo: che cosa non ho fatto per preser­varvi da questo peccato! Questi sono peccati contro lo Spirito Santo. - Così grande è l'oltraggio! Morte nel grembo materno!
Molto al di sotto dell'animale, per come esso ama i suoi piccoli! Solo l'Atto d'Amore può salvarli!"
Da San Giuseppe:
"Tu puoi battezzare i bambini che non nascono.
Verrà intonato uno stormo di preghiere che gioverà anche a queste ani­mette
... Pregate un atto di consacrazione alla Madre del Signore. Io sono Giuseppe, il loro padre adottivo. "

Ru486. Stop alla procedura, tutto da rifare


Queste le conclusioni della Commissione Sanità del Senato. La discussione rinviata ad oggi

24 novembre 2009 - Stop alla Ru486. È questa la conclusione dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva della Commissione Sanità del Senato. Le conclusioni, stilate dal presidente Tomassini, avrebbero duvuto essere approvate ieri, ma dopo l'anticipazione del sito www.aduc.it, che ha messo on line l'intero documento (in allegato) lunedì sera, è scoppiata la polemica. Ieri in commissione la senatrice Donatella Poretti ha presentato uno schema di documento alternativo, non condiviso dal Partito Democratico, che si è riservato di presentare a sua volta un terzo documento. La discussione e approvazione delle conclusioni dell'indagine è stata rinviata ad oggi.
Le conclusioni di Tomassini mettono sotto accusa la piena compatibilità della Ru486 con la legge 194 e l'utilizzo del misoprostolo come prostaglandina, il cui uso come abortivo è off label. «Poiché la procedura di immissione in commercio della specialità Mifegyne per mutuo riconoscimento fin qui seguita dall’AIFA non ha previsto la verifica della compatibilità con la normativa vigente, la Commissione Igiene e sanità propone di sospendere tale procedura per chiedere ed acquisire il parere del Ministero competente in materia, consentendo, ove si ritenga necessario, di riavviare la procedura dall'inizio. [...] Rispetto ai dubbi sui decessi a seguito di assunzione di RU486 o delle prostaglandine associate, e di fronte alle difficoltà di disporre di dati certi, si auspica una richiesta di arbitrato che riapra la discussione di merito sul rapporto rischi/benefici e ponga in essere una nuova istruttoria e deliberazione dell’EMEA».

La polemica
La sentarice Donatella Poretti già lunedì sera ha parlato di «uso improprio delle istituzioni», sottolineando come dalla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, la commissione Igiene Sanita' del Senato della Repubblica su un totale di 24 sedute, ben 16 le ha dedicate all'indagine conoscitiva sulla Ru486: «l'obbiettivo era, e resta, quello di interferire ed ostacolare il lavoro dell'Aifa. Infatti, nonostante le rassicurazioni, l'agenzia ancora non ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale la delibera di immissione in commercio del Mifegyne (RU486) dello scorso 30 luglio, nonostante il segretario dell'Aifa Guido Rasi sia stato incaricato dal Cda lo scorso 19 ottobre».
Nel suo schema di documento alternativo la Poretti sottolinea che è «compito della Conferenza Stato-Regioni stabilire le procedure e l’organizzazione sanitaria, garantendo le varie modalità di ricovero e di assistenza come previsto dalla legge 194, garantendo altresì la possibilità di scelta al medico, del metodo e delle modalità più idonee alle caratteristiche cliniche della donna» e che «la Commissione verificherà nei mesi immediatamente successivi all’immissione in commercio - non oltre procrastinabile, pena l'apertura di una procedura di infrazione a livello di Unione europea, o l'immissione forzata in base alla direttiva del mutuo riconoscimento - la necessità di realizzare nuove audizioni, nelle modalità che si riterranno più opportune, per monitorare come le Regioni si saranno organizzate per garantire il rispetto della legge».
Lunedì sera il sottosegretario Eugenia Roccella aveva replicato così: «le audizioni in Commissione hanno dimostrato la necessità di un’indagine parlamentare sulla materia. In particolare l’audizione dell’avvocato Vincenzo Salvatore, Direttore dell’Ufficio Legale dell’Emea, ha segnalato la necessità che l’Agenzia Italiana del Farmaco chiedesse al Ministero competente, prima di riunire il suo Consiglio di amministrazione, un parere di compatibilità fra l’utilizzo della Ru486 e la normativa italiana. Nessuna volontà quindi di ostacolare l’Aifa ma la necessità di rispettare pienamente la legge 194 e di stabilire quali siano le competenze dei diversi soggetti istituzionali coinvolti».

Scarica qui il documento dell'indagine: http://beta.vita.it/allegati/attach/36069

di Sara De Carli - http://beta.vita.it/news 

 

venerdì 13 novembre 2009

La pillola anticoncezionale


COME AGISCE

La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un progestinico, l'assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l'ovulazione.
Oltre a sopprimere l'ovulazione, la pillola è causa di meccanismi contraccettivi accessori che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti l'ispessimento della mucosa cervicale rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice e un assottigliamento dell'endometrio rendendo difficoltoso l'impianto di un eventuale embrione. (Fonte: Wikipedia)

MA NON TUTTI SANNO CHE....

La pillola anticoncezionale blocca l'ovulazione, quindi il concepimento.
In una percentuale di casi l'ovulazione avviene comunque, quindi può avvenire il concepimento.
La normale "pillola" ha gli stessi ingredienti della "pillola del giorno dopo" e quindi, qualora si formi un embrione, essa agisce inibendo l'impianto nell'utero ed espellendo l'embrione provocando un microaborto, che è un vero e proprio aborto provocato artificialmente.

Spacciatori d'aborto: Ora parte l'inchiesta di Nas e procura

Milano, dopo la denuncia sul mercato nero del Cytotec

Ricette false, più che medici compiacenti. Timbri contraffatti, firme di dottori dai nomi presi su Internet o inesistenti. E’ soprattutto questo ad alimentare il mercato nero del Cytotec, il farmaco antiulcera usato per procurare aborti e venduto clandestinamente in alcune stazioni del metrò di Milano. C’è un’inchiesta di Nas e procura del capoluogo lombardo, che sulla questione mantengono riserbo. Lo smercio su Internet esiste, ma pesa relativamente, spiegano i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni: «Chi si azzarda ad acquistare pastiglie di Cytotec sul web, come il Viagra o altri prodotti del genere - spiega il capitano Paolo Belgi, del nucleo di Milano - rischia di ritrovarsi con prodotti che nel migliore dei casi non hanno effetto o sono addirittura cancerogeni».
Le indagini, definite «avanzate», sono condotte in collaborazione con l’ordine dei farmacisti ai quali è affidato il compito di segnalare casi sospetti. «Il Cytotec si può avere solo con una ricetta medica non ripetibile - dice Andrea Mandelli, presidente dell’Ordine milanese e nazionale -, proprio come nel caso, ad esempio, della pillola del giorno dopo. Siamo i primi ad avere l’interesse a segnalare irregolarità: la prescrizione deve essere fatta dal medico di base che specifica nome e cognome del paziente. E il farmacista ha l’obbligo di conservare l’originale per sei mesi».
Ma la rete che rifornisce lo smercio clandestino c’è, ed è molto attiva. Ne approfittano soprattutto donne incinte, straniere, spesso clandestine, ma anche italiane, qualcuna molto giovane. Nel nostro Paese, nel 2008, gli aborti legali sono stati circa 120 mila, di cui 80mila da parte di donne italiane. Si stima - ma il numero esatto non lo conosce nessuno -, che gli interventi clandestini siano almeno 20mila, con un’impennata al Sud e tra le straniere. «Donne in carriera o in cerca di lavoro, studentesse minorenni, tutte italiane, vengono a chiederci se conosciamo qualcuno che offra “scorciatoie”», dice Caterina Fallanca, psicologa che lavora al Ced di Milano (Centro di educazione demografica), un consultorio laico dove, ogni giorno, arrivano 30, 40 donne in cerca di aiuto.
«Chiedono - racconta - se sappiamo come si recuperino le pillole di Cytotec o se conosciamo ambulatori clandestini, perché le liste d’attesa per una interruzione di gravidanza negli ospedali pubblici sono molto lunghe. Sette medici su dieci sono obiettori di coscienza e questo rallenta la formazione delle équipe». Si tratta, spesso, di donne preparate, che conoscono le possibilità previste dalla legge 194 e le conseguenze penali per chi non la rispetta. Eppure la fretta le rende pronte a rischiare. Come capita alle minorenni: «Vengono qui disperate, perché sono rimaste incinte e non sanno come fare - dice ancora Caterina Fallanca. Per quelle che sono sole, andare in tribunale ed essere ascoltate da un giudice tutelare, necessario per autorizzare l’intervento al posto dei genitori, è un ostacolo psicologico molto difficile da superare. Qualcosa di ben diverso, insomma, dal caso delle ragazze che vengono qui con la madre o il padre».

Nella rete dei consultori milanesi, però, il fenomeno preoccupa soprattutto chi segue le straniere: «Dicono di avere una gravidanza in atto e chiedono subito indicazioni sul Cytotec - spiega Graziella Sacchetti, ginecologa del «Centro di Salute e ascolto per le donne immigrate e i loro bambini» dell’ospedale San Paolo, a Milano, e che fa parte della Simm, società scientifica italiana di Medicina delle migrazioni -. Le donne vogliono sapere quante pastiglie bisogna assumere, a che ora del giorno e quali le controindicazioni e i rischi. Noi spieghiamo che la funzione del nostro centro non è spingerle all’aborto clandestino e insistiamo perché tengano il bambino. Se non le convinciamo indichiamo l’unica via percorribile: l’aborto legale in ospedale. Ma le straniere, spesso irregolari, temono la denuncia per clandestinità». Proprio com’è accaduto a Marilina, una filippina di 32 anni, che lavora a Milano come colf, senza libretti.
Nel suo Paese ha lasciato due figli e qui è nato il terzo. Alle operatrici del centro ascolto ha spiegato che far nascere quel bambino avrebbe significato perdere il posto. «Le abbiamo spiegato che avremmo potuto aiutarla a tenerlo - racconta la ginecologa - lei ha risposto che ci avrebbe pensato su e se n’è andata. Qualche giorno dopo è ricomparsa e ci ha detto: ho preso il Cytotec, me l’ha venduto un’amica. Oggi ho avuto una perdita, che cosa mi succederà?».


di Elena Lisa - Fonte: http://www.lastampa.it/ 
(Vedi altro articolo inerente a questo su http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200911articoli/49327girata.asp )


giovedì 12 novembre 2009

Filippine: Vescovi e cattolici filippini dicono no alla legge “pro – aborto”


Pressioni dell’Onu spingono il Congresso filippino a ridiscutere la Legge per la salute riproduttiva (Repruductive Health Bill). Questa prevede il controllo delle nascite e la diffusione di contraccettivi e pillole abortive. La Chiesa invita all’utilizzo di metodi naturali di pianificazione famigliare educando la popolazione a una cultura di responsabilità e amore.

Manila – “La Chiesa rifiuta l’aborto e i contraccettivi come soluzione al problema dell’incremento delle nascite”. È quanto affermano i membri della Conferenza episcopale filippina in risposta alla Legge di salute riproduttiva (Reproductive Health Bill) ripresentata al Congresso lo scorso 9 novembre per la sua approvazione definitiva. I vescovi annunciano che la “Chiesa continuerà a promuovere tra la gente i metodi di controllo naturali del suo Natural Family Programme (Nfp) per diffondere  tra la popolazione una cultura di responsabilità e amore”.
Il nuovo disegno di legge viene presentato dai membri del congresso dopo le pressioni dell’Onu, che in un rapporto, pubblicato il 30 ottobre, esprime “serie preoccupazioni” per l’alto tasso  di mortalità infantile e” la scarsa informazione tra i giovani dei metodi anticoncezionali”. Esso giudica la non approvazione della Reproductive Health come una “violazione dei diritti di donne e bambini” e invita il governo a compiere maggiori sforzi per la sua pronta applicazione". Il rapporto giudica la religione come principale ostacolo alla diffusione dei contraccettivi (preservativo, pillola abortiva, spirale intrauterina) che spinge le giovani madri a compiere aborti illegali (circa 400mila ogni anno).
“E’ un fatto che le gravidanze indesiderate causino aborti illegali – afferma mons. Josè Clemente Ignacio dell’arcidiocesi di Manila – ma perché dobbiamo considerare come unica soluzione la promozione dei contraccettivi che non sono sicuri e causano ancora più aborti?”. Per il prelato è proprio la finta sicurezza generata dagli anticoncezionali e l’aumento di rapporti sessuali e sesso libero la principale causa degli aborti”. Egli aggiunge che tutto ciò rende “la popolazione irresponsabile ed egoista e non risolve il problema”.
Al Congresso il dibattito sulla Reproductive Health è in corso da quattro anni e finora non ha mai raggiunto il quorum di 120 voti necessario per la sua approvazione. Ciò  grazie all’opposizione dei parlamentari cattolici e all’appoggio personale del presidente delle filippine Gloria Arroyo, che si è sempre detta contraria a politiche di pianificazione famigliare e all’aborto. La legge rifiuta l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione famigliare, che impedisce alle coppie di avere più di due figli. Pena, il pagamento di una sanzione e in alcuni casi il carcere. A sostegno del programma essa sponsorizza la diffusione in tutte le scuole e luoghi pubblici di pillole anticoncezionali, finora vietate per legge, preservativi e appoggia la sterilizzazione volontaria. Ciò per diminuire la crescita demografica considerata la principale causa dell’arretratezza del Paese.      


di Sanotsh Digal - Fonte: http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=16839&geo=5&size=A 


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