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venerdì 13 novembre 2009

La pillola anticoncezionale


COME AGISCE

La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un progestinico, l'assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l'ovulazione.
Oltre a sopprimere l'ovulazione, la pillola è causa di meccanismi contraccettivi accessori che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti l'ispessimento della mucosa cervicale rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice e un assottigliamento dell'endometrio rendendo difficoltoso l'impianto di un eventuale embrione. (Fonte: Wikipedia)

MA NON TUTTI SANNO CHE....

La pillola anticoncezionale blocca l'ovulazione, quindi il concepimento.
In una percentuale di casi l'ovulazione avviene comunque, quindi può avvenire il concepimento.
La normale "pillola" ha gli stessi ingredienti della "pillola del giorno dopo" e quindi, qualora si formi un embrione, essa agisce inibendo l'impianto nell'utero ed espellendo l'embrione provocando un microaborto, che è un vero e proprio aborto provocato artificialmente.

E' stato calcolato che "una donna che utilizzi la pillola estroprogestinica per un periodo complessivo di 15 anni, deve aspettarsi di distruggere almeno 1,5 embrioni, ovvero un embrione ogni 10 anni di uso" (Maria Luisa Di Pietro - R. Minacori, "Sull'abortività della pillola estroprogestinica e di altri contraccettivi", Medicina e Morale 1996/5).
 Da questo se ne deduce che sarebbero 213.423 gli embrioni concepiti e abortiti in Italia durante l'uso della pillola nel solo anno 2000, senza che nessuno ne sappia niente (questi dati sono di A. Filardo, Contraccezione e aborto, Gribaudi 2004, pag 50).
La Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro vanta una grande bibliografia in proposito.


PILLOLA ANTICONCEZIONALE E IL PARERE DELLA CHIESA

A quarant’anni e mezzo dalla pubblicazione dell’enciclica «Humanae vitae» di Paolo VI, che ribadiva il tradizionale «no» della Chiesa cattolica ai contraccettivi, L’Osservatore Romano afferma che la normale pillola anticoncezionale in molti casi ha effetti «abortivi», provoca «effetti devastanti» sull’ambiente contribuendo ad aumentare la sterilità maschile e per di più è «cancerogena». Tre affermazioni destinate a far discutere e che hanno già provocato reazioni polemiche nel mondo scientifico.
Il giornale vaticano diretto da Gian Maria Vian ospita un articolo intitolato «L’Humanae vitae. Una profezia scientifica», a firma di Pedro José María Simón Castellví, Presidente della Federazione internazionale delle Associazioni dei medici cattolici (Fiamc). Simón Castellví riferisce di uno studio tecnico e lungo, «di cento pagine, con trecento citazioni bibliografiche, la maggior parte di riviste mediche specializzate», redatto con cura dal medico svizzero Rudolf Ehmann, il quale «dimostra irrefutabilmente che la pillola denominata anovolutaria più utilizzata nel mondo industrializzato, quella con basse dosi di ormoni estrogeni e progestinici, funziona in molti casi con un vero effetto anti-impiantatorio, cioè abortivo, poiché espelle un piccolo embrione umano».
Attenzione: qui non si sta parlando della famosa pillola abortiva RU486, ma della normale pillola anticoncezionale. «Curiosamente – osserva Simón Castellví – questa informazione non giunge al grande pubblico. Ne sono a conoscenza i ricercatori».
Un'altra accusa sollevata dall’Osservatore Romano riguarda «gli effetti ecologici devastanti delle tonnellate di ormoni per anni rilasciati nell’ambiente» attraverso le urine femminili. «Abbiamo dati a sufficienza per affermare che uno dei motivi per nulla disprezzabile dell'infertilità maschile in Occidente è l’inquinamento ambientale provocato da prodotti della “pillola”». Infine, il presidente della Fiamc parla degli «altri effetti secondari delle combinazioni fra estrogeni e progestinici. La stessa Agenzia Internazionale di Ricerca del Cancro» il 29 luglio 2005, aveva «già constatato la carcinogenicità dei preparati orali di combinati estrogeno-progestinici e li aveva classificati nel gruppo uno degli agenti carcinogenici». «In questo sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo – conclude Simón Castellví – si può dire che i mezzi contraccettivi violano almeno cinque importanti diritti: il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto all’informazione (la loro diffusione avviene a discapito dell’informazione sui mezzi naturali) e il diritto all’uguaglianza fra i sessi (il peso dei contraccettivi ricade quasi sempre sulla donna)».
«La Fiamc – osserva ancora il medico – si è impegnata con la scienza e la verità fin dalle sue origini. Per questo studiamo e menzioniamo tanto l’effetto principale che quelli secondari di questi farmaci». Simón Castellví conclude proponendo la validità dei cosiddetti «metodi naturali»: «La cosa triste in tutto ciò è che, se si tratta di regolare la fertilità, non sono questi i prodotti necessari. I mezzi naturali di regolazione della fertilità (“Nfp” o Natural Family Planning) sono altrettanto efficaci e inoltre rispettano la natura della persona».
(Questo articolo è stato tratto da Il Giornale.it del 04 gennaio 2009)


LA PILLOLA ANTICONCEZIONALE E UN AUTOREVOLE PUNTO DI VISTA MEDICO

Il Prof. Dr. Rudolf Ehmann, presidente internazionale dei medici cattolici, in un documento pubblico ha chiarito, con spiegazioni scientifiche ineccepibili, l’abortività di tali pillole.
La contraccezione [infatti], coi metodi usati più di frequente, presenta di regola aspetti di antinidazione per l’embrione. In primo luogo la contraccezione ormonale, coi suoi 4 meccanismi d’azione (anti-ovulatori, azione sul muco cervicale, fattore endometriale e fattore tubarico), deve essere trattata come l’esempio classico di anti-nidazione. Di questi 4 due infatti, e cioè il fattore endometriale e quello tubarico, sono anti-nidatori. In senso lato anche la spirale ormonale appartiene alla contraccezione ormonale. I preparati gestageni “ depôt” hanno pure uno spiccato carattere anti-nidatorio.
L’intercezione, quale contraccezione post coitum ( = intercezione postcoitale = pillola del giorno dopo = emergency contraception) è pure lei soprattutto anti-nidatoria, anche se - quando presa prima dell’ovulazione - può agire come anti-ovulatoria. Qui sia sottolineato che la pillola del giorno dopo oggi in molti paesi è ottenibile senza ricetta.
L’ampiezza dell’anti-nidazione vien rappresentata per la contraccezione orale coll’indice EDI (Embryo Destruction Index) scoperto da Bayle. Il calcolo dà cifre spaventose di questa distruzione di embrioni; nel mondo avvengono annualmente almeno 10 milioni di questi aborti precoci. Se si confronta il numero globale di circa 54 milioni di morti registrati (malattie e infortuni ecc. ) con i 42 milioni di aborti a cui si aggiungono questi precoci, in tutto i secondi superano i morti” naturali” già nati.
Se poi si pensa che aborto e aborto precoce avvengono per mano del medico, sono cioè iatrogenici, si può per lo meno porre la domanda : cosa si è fatto del compito curativo della medicina??
"Minacce alle persone già nate, specialmente alle donne, dovute al controlo delle nascite"
Gli effetti collaterali della pillola contraccetiva nella letteratura vengono discussi con molte controversie e soprattutto valutati in modo vario. I diversi aspetti qui vanno elencati e discussi in un’analisi approfondita. Partendo dagli effetti collaterali della contraccezione ormonale vien descritto in modo esemplare cosa possono produrre degli ormoni potenti che quasi sempre vengono somministrati senza un’indicazione medica. Quale costatazione di base la pillola contraccetiva dev’essere definita come un derivato del cortisone. Poiché da lì derivano necessariamente certi effetti collaterali, come per esempio la predisposizione alle infezioni. Qui bisogna ricordare soprattutto l’ infezione da clamidia, che è la più diffusa malattia sessualmente trasmissibile (STD) e che è favorita dall’ormone contraccettivo. Tramite le infiammazioni tubariche risultano molto numerose le sterilità dovute alle tube. Il secondo grande fattore è l’azione cancerogena della pillola per cui l’OMS 2005 ha dichiarato la pillola cancerogena a riguardo del cancro del collo dell’utero, del seno e del fegato. Nel cancro del collo dell’utero un ruolo importante è determinato dall’infezione HPV, che è pure favorita dagli ormoni contraccettivi. D’altra parte sul cancro del corpo uterino e delle ovaie la pillola contraccettiva esercita un effetto protettivo. Se però si fa il bilancio di questi carcinomi, questo risulta chiaramente a sfavore della contraccezione ormonale. Il terzo gruppo di effetti collaterali concerne il rischio di trombosi e di malattie cardio-vascolari che la pillola favorisce in modo importante. Oltre a questo si considerano anche i mutamenti metabolici e i disturbi sia psichici che di comportamento sessuale dovuti alla pillola. Si segnala pure la possibilità di malformazioni sui bambini durante o dopo l’uso della pillola.. Non può mancare neppure un tema che oggi diventa sempre più urgente e cioè quello degli ormoni nell’acqua potabile che in gran parte derivano dalla pillola. Qui bisogna prendere atto che il numero di spermatozoi negli uomini in questi ultimi 50 anni è diminuito del 50%. Da ultimo devono venir evidenziati i tanto celebrati benefici della pillola, per fare una corretta equiparazione tra effetti collaterali e vantaggi.
Rapporteur: Prof. Dr. Rudolf Ehmann tratto da http://www.comitatoveritaevita.it/ 

4 commenti:

  1. Per amore alla vita, alla libertà e alla verità devo constatare la parzialità dei dati riportati in questo articolo. Si esplicita ciò che accade ma si nasconde ciò che non accade a chi assume l'estroprogestinico ovariostatico. Sia l'uno che l'altro - forse - sono eticamente poco rilevanti in confronto al valore protagonista della questione "contraccezione".
    A quarant’anni e mezzo dalla pubblicazione dell’enciclica «Humanae vitae» di Paolo VI, che ribadiva il tradizionale «SI» all'AMORE come espressione della persona nella sua integrità costitutiva, credo che articoli di questo tenore non modifichino più di tanto lo spessore etico di chi li legge. Ritengo che la strada quì percorsa non sia pedagogicamente vincente e non comprendo perchè si insista a voler spaventare al posto di voler educare.
    Quanti smettono di fumare per paura del cancro? Pochissimi! E non definitivamente.
    Quanti smettono di fumare avendo superato i problemi che li tenevano vittime di tale droga? Moltissimi!
    E' solo un banale esempio, ma credo che questa sia la strada da percorrere.
    Cirino Privitera - ginecologo ASP 3/Catania

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  2. Egregio dottor Cirino, con questo articolo nessuno vuole spaventare nessuno, l'intento è piuttosto quello di raccogliere informazioni atte a portare l'individuo a ragionare in difesa della vita. Poi quel che se ne vorrà fare non è più di mia competenza, ciascuno ha una propria coscenza!
    Io non sono medico e questo materiale (ovvero dove si parla dell'effetto abortivo della pillola anticoncezionale)le assicuro che me lo sono procurato con non poca difficoltà; ma se lei ha da aggiungere ben venga, mi scrivi una e-mail ed io la prenderò in considerazione.
    La ringrazio dell'attenzione che ha dato a questo spazio e per aver espresso la sua personale opinione.

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  3. Gent.ma Melissa G.,
    - se è stato calcolato che "una donna che utilizzi la pillola estroprogestinica per un periodo complessivo di 15 anni, deve aspettarsi di distruggere almeno 1,5 embrioni, ovvero un embrione ogni 10 anni di uso" (Maria Luisa Di Pietro - R. Minacori, "Sull'abortività della pillola estroprogestinica e di altri contraccettivi", Medicina e Morale 1996/5) e da questo se ne deduce che sarebbero 213.423 gli embrioni concepiti e abortiti in Italia durante l'uso della pillola nel solo anno 2000, senza che nessuno ne sappia niente (questi dati sono di A. Filardo, Contraccezione e aborto, Gribaudi 2004, pag 50) e la prof.ssa Maria Luisa Di Pietro vanta una grande bibliografia in proposito,

    - abbiamo calcolato anche quanti embrioni sarebbero stati concepiti e abortiti in Italia senza l'uso della pillola nel solo anno 2000, senza che nessuno ne sappia niente?

    Alcuni dati utili per la soluzione:
    1 - quello che può avvenire 1 volta in 10 anni in chi prende la pillola può accadere - teoricamente - anche 130 volte in 10 anni in chi non la prende (13 ovulazioni/anno x 10 anni).
    2 - si calcola che circa il 50% degli embrioni concepiti da una coppia sana che naturalmente cerca la gravidanza ha una sopravvivenza naturale che non consente loro di raggiungere l'impianto in utero in 7° giornata dal concepimento; altri ancora non sopravvivranno fino a determinare il ritardo del ciclo al 14° giorno dal concepimento. Sono questi tutti aborti naturali pre-clinici che tutte le donne hanno senza saperlo. La loro percentuale aumenta se ci troviamo di fronte a donne non sane, ipofertili.
    3 - la pillola contraccettiva evita che questo accada; lo consente solo in 1 caso ogni 10 anni per ogni donna.

    Se le cose stanno così come io affermo (ma sono aperto a cambiare idea) è quantomeno azzardato definire "abortivo" un farmaco che riduce così drammaticamente il numero di embrioni concepiti e abortiti.

    Ma la pillola, come tutti i contraccettivi, è davvero un ABORTO ETICO.
    E' quel contraccettivo che meglio di qualunque altro mistifica la realtà della relazione coniugale che si intende contraccettivare. Non agisce esternamente, in maniera visibile, ma internamente, modificando la struttura endocrina della donna che la assume per esigenze voluttuarie (quando non terapeutiche), determinando una condizione di sterilità simil-gravidica.
    Come tutti i contraccettivi, anch'essa consente di disallineare il comportamento umano (integrale comunicazione reciproca dei coniugi manifestata dal linguaggio del loro corpo) dall'intenzione (di ledere l'integrità della comunicazione quando questa dovesse comprendere la trasmissione della vita). Sappiamo tutti che ogni disallineamento crea un ostacolo comunicativo tra i protagonisti per cui, non solo è la vita a non essere trasmessa (questo avverrebbe solo a volte e potrebbe anche essere un fine eticamente condivisibile da perseguire, pur se con altri mezzi, altrettanto eticamente accettabili) ma è la comunicazione nella coppia a risultare oggettivamente compromessa (al di la della conscia percezione soggettiva della vicenda da parte dei coniugi).
    In definitiva, con la pillola (e con qualunque altro mezzo o metodo contraccettivo) è la relazione coniugale che viene ABORTITA. E questo per un numero di volte straordinariamente e drammaticamente maggiore rispetto a quel singolo caso ogni 10 anni di cui si accenna in medicina e morale 1996/5.

    La ringrazio di cuore per l'occasione offerta e spero di essere riuscito a farmi comprendere.
    Rino Privitera

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  4. Gent. Dott. Privitera, come vede ho pubblicato interamente il suo commento - pur non condividendolo completamente.
    Ritengo che nella sua considerazione non emerge un concetto semplice e assolutamente fondamentale: l'identità dell'embrione. Partendo dal presupposto che per me l'embrione è un bambino, un essere umano, una VITA e che va tutelato già dal suo stadio primitivo, lei non mi può paragonare l'aborto PROVOCATO (anche se con una pillola ormonale) con l'aborto spontaneo che la natura può causare. Nonostante le probabilità e le percentuali riportate nell'articolo che io stessa ho pubblicato e che lei ha ripreso e analizzato, ritengo che non sia mai eticamente corretto sacrificare volutamente neanche un solo embrione.
    Chi è a favore della vita nascente e lotta per tutelarla, non può scendere a compromessi del genere e pensare di scegliere di sacrificare un solo embrione ogni tot. anni anziché un numero (forse) più elevato, considerando la pillola contraccettiva una pseudo paladina della vita.
    Gli aborti naturali vengono dalla natura, gli aborti procurati no; questo spazio è dedicato ai secondi, quelli cioè voluti dalla mente umana – consciamente o inconsciamente.
    Molte donne che usano la pillola non conoscono affatto tutte le conseguenze che essa produce, eppure ne avrebbero ogni diritto. Solo così potrebbero essere pienamente responsabili degli effetti negativi, soprattutto nei confronti di molte – o poche, non importa – piccole vite.

    NB: Tengo a precisare che qui non si voleva fare una campagna negativa contro la pillola ormonale ad uso curativo, ma informazione (seppur blanda) sui suoi effetti abortivi.

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