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mercoledì 28 ottobre 2009

Gran Bretagna: Aumentano i casi di Sindrome di Down e di conseguenza gli aborti provocati


Solo otto bambini su cento scampano alla "condanna a morte"





Londra. Aumenta il numero di donne che scoprono durante la gravidanza di avere bambini affetti dalla sindrome di Down. Un effetto, secondo i ricercatori della Queen Mary University di Londra, che hanno condotto lo studio, dovuto a migliori diagnosi, ma anche alla decisione di molte donne di ritardare l’eta’ della gravidanza. “In Inghilterra, l’aumento del numero di casi diagnosticati e’ salito del 71 per cento in 20 anni, passando da 1075 casi nel 1989-1990 a 1843 nel 2007-2008″, ha detto Joan Morris, ricercatrice a capo dello studio pubblicato sul British Medical Journal. “Ciò è dovuto principalmente - ha continuato - al miglioramento degli screening rispetto al passato, ma anche alla decisione di avere gravidanze in età avanzata. Rispetto a una 25enne, una donna di 40 anni ha 16 volte più probabilita’ di dare alla luce un bambino Down”. Il numero di donne in gravidanza durante i loro 40 anni è infatti raddoppiato in 10 anni, passando da 11 mila a 22 mila. “Nonostante cio’, il numero di bambini Down che effettivamente vengono alla luce è in realta’ diminuito”, ha detto Morris. “Questo perchè molte coppie eseguono l’amniocentesi, e nel caso di diagnosi di un bambino Down positiva, nel 92 per cento dei casi scelgono di interrompere la gravidanza con l’aborto terapeutico”, ha detto. Come spiega Morris, l’amniocentesi effettuata 20 anni fa poteva causare aborto spontaneo nell’1 per cento dei casi, e quindi veniva consigliata solo per le donne a rischio o oltre i 35 anni di eta’. “Oggi, grazie alle analisi sanguigne possiamo avere risultati accurati e sicuri”, ha aggiunto. Per Alan Cameron, portavoce del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, dare dei valori di possibilita’ statistica alle donne in gravidanza e’ comunque molto difficile. “Spesso questi numeri e cifre non aiutano la madre a comprendere come condurre la sua gravidanza. Un supporto continuo da parte dei medici e’ necessario”, ha detto Cameron. (AGI)


1 commento:

  1. Leggendo questo articolo e questi dati mi viene in mente solo una cosa: l'eugenetica nazista di Adolf Hitler...
    Non aggiungo altro di mio, se non questa breve riflessione di Didier Sicard, presidente del Comitato di bioetica francese che parla di deriva eugenetica.
    «La diagnosi prenatale tende alla soppressione e non alla cura. Cromosomi e geni, che sono il tratto identitario della persona umana alla sua origine, sono ormai considerati “agenti patogeni infettivi che la medicina deve sradicare”. Non è un costume medico, è una ideologia resa possibile dalla tecnica, peggio, è un’ossessione».

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